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FIAT: UN MARCHIO CHE HA FATTO LA STORIA D’ITALIA!

Pubblicato il 28 Febbraio 2021 da Admin

Fabbrica Italiana Automobili Torino

Chi non riconoscerebbe il marchio della sua auto del cuore?

Riconoscerlo è una cosa, conoscere la sua storia è tutt’altra realtà!

Una nuova rubrica! Ecco cosa abbiamo creato per gli amici del blog di Autofficina Di Santo di San Salvo, una nuova rubrica dedicata alla storia e al significato di alcuni tra i marchi più famosi dell’automobile.

Tracceremo la storia dei loro fondatori e del perché hanno scelto proprio quel simbolo, quei colori e quel nome.

Questa nuova rubrica dedicata ai marchi l’abbiamo pensata e la dedichiamo a coloro che non vedono nell’auto solo la sua utilità specifica, ma per coloro che vivono la propria auto in modo emozionale, come il possesso del brand che rappresenta.

Oggi il potere del brand è sempre più forte, quindi perché non conoscere un minimo di storia? Di cosa parliamo oggi? FIAT.

LA NASCITA DI FIAT

Ma partiamo dall’inizio, dalla sua nascita.

“Fabbrica Italiana Automobili Torino”  viene fondata nel 1899 da Giovanni Agnelli e un gruppo di imprenditori torinesi allo scopo di creare un prototipo di automobile. Una scelta fatta in un periodo di fiorente innovazione tecnica e sociale dove il clima favorevole ha dato la spinta giusta a questo gruppo per compiere il grade passo. Un passo pieno di cavilli burocratici che però ha portato, lo stesso gruppo, ad imporsi sul mercato, non solo italiano, ma internazionale andando a conquistare un’élite di consumatori.

 

Era l’11 luglio 1899 quando Il gruppo di notabili, dopo vari incontri tenuti nel caffè di madame Burello per fissare le linee dell’accordo e dopo aver ottenuto l’appoggio finanziario del “Banco di Sconto e Sete” di Torino, si riunì a Palazzo Bricherasio per sottoscrivere l’atto di “Costituzione della Società Anonima Fabbrica Italiana di Automobili – Torino” redatto dal dott. Ernesto Torretta, notaio patrimoniale della Real Casa.

Non dimentichiamo che il giorno prima Michele Lanza, l’industriale della cera, uno dei principali futuri soci, decise di ritirarsi. Perché? La verità è che Lanza aveva già creato una delle prime macchine italiane e sapeva perfettamente tutti i problemi a cui si stava andando incontro e sapeva anche che c’era bisogno di un meccanico esperto del settore come Giovanni Battista, escluso per questioni di rango. Chiamatosi fuori Lanza, parte della sua quota azionaria fu poi assunta da Giovanni Agnelli coinvolto in extremis.

 

Creato il gruppo e sistemate le carte ufficiali l’unica cosa che restava da fare era progettare e costruire automobili. Le prime otto vetture furono realizzate nell’officina di Ceriano, per poi spostarsi nel 1900 nel famoso stabilimento denominato “Lingotto” ed entrato ufficialmente in funzione nel 1923. Dopo un periodo di difficili sviluppi e costante cambiamento del capitale azionario la proprietà della casa automobilistica vien assunta quasi integralmente da Giovanni Agnelli.

 

Primi passi nel mondo industriale, passi che hanno segnato anche le strade dell’economia italiana perché questo gruppo è stato in grado di lasciare un segno molto forte nella storia italiana. A guidare questi passi fu Giovanni Agnelli che prese le redini nel pieno del periodo fascista. Ad Agnelli succederà Vittorio Giuseppe Valletta, a cui spetterà il compito di rimettere in piedi una delle poche aziende italiane non completamente distrutte dal fascismo.

Perché ricordare Agnelli? Perché lui incrementò le potenzialità e le capacità di un gruppo che affondava le sue radici in una crescente realtà industriale. Ovviamente non dobbiamo dimenticare che la crescita è stata aiutata e implementata dal boom economico degli anni 60’ che fu rilevante soprattutto per i mercati esteri.

 

Sopravvivere in un mondo in continua evoluzione significa soltanto una cosa: CAMBIAMENTO. Esatto, dai suoi primi esordi il gruppo è mutato seguendo il naturale corso degli eventi. FIAT ha, al momento, attività in una vasta gamma di settori sia dell’industria che dei settori finanziari.

STORIA DEL MARCHIO: UN LOGO IN CONTINUA EVOLUZIONE.

La parola d’ordine in questo percorso? “CAMBIAMENTO” a cui ne accostiamo un’altra: “MARCHIO”.

Il marchio, banalmente parlando, è la forma, la faccia e l’aspetto che il gruppo ha deciso di dare a FIAT. Perché è importate? Perché il marchio si fa portavoce dei valori impliciti dell’azienda, è ciò che si presenta di fronte al consumatore, gli stringe la mano e poi lo fa sedere comodo in un’autovettura fatta ad hoc per le sue esigenze. Il marchio regala anche prestigio a un mezzo che altro non è che semplice automobile e in molti casi il prestigio e il valore emozionale è tutto ciò che conta.

Quindi, “tutto ciò che conta” non può essere lasciato al caso, ma deve avere una forma ben precisa; una forma che non è rimasta indifferente al cambiamento del tempo, al contrario, l’ha assecondato.

1899 à IL PRIMO MARCHIO. Una pergamena in ottone montata sul cofano. Il primo logo Fiat è stilisticamente ancora legato al XIX secolo. Cosa vediamo? Svolazzi in puro stile rococò, su cui era incisa a mano la scritta “Fabbrica Italiana di Automobili Torino Fiat”. Accanto alla dicitura vi era anche la lettera N, a fianco della quale veniva poi indicato il numero di serie del telaio.

1901à Passano pochissimi anni e Fiat decide di dotare le sue vetture di un marchio più moderno. Si trattava di una placca rettangolare in ottone smaltato con uno sfondo azzurro. Al centro la sigla “FIAT”, con una “A” un po’ obliqua rimasta iconica per tutti gli anni a venire.

1904 à Il marchio cambia di nuovo, sull’onda dello stile liberty. In questi anni fece la sua prima apparizione sul radiatore il notissimo marchio ovale, forse il più bel marchio italiano in stile liberty con le scritte e le decorazioni in oro sul fondo blu di Prussia che resisterà sulle auto FIAT fino agli anni Venti.

1922 à Il mondo delle corse influenza il cambio di stile del logo Fiat. Debutta infatti il nuovo marchio nel 1921 sulla 801 Corsa, prima auto da gara dell’azienda torinese nel primo Dopoguerra. Il logo si presentava tondo, con la scritta rossa su fondo bianco (poi cambiata in bianca su sfondo blu), circondata da una corona di alloro come rimando alle vittorie sportive. Un marchio regolarmente utilizzato fino al 1932.

1931 à Un nuovo cambiamento all’orizzonte travolge il volto di FIAT. Negli anni Trenta prende piede lo stile razionalista, ed ecco che il logo fiat abbandona le rotondità e diventa rettangolare e verticale. L’alloro viene messo da parte per far spazio a di bastoni allungati. Vediamo ancora la classica “A” obliqua. Il fondo è rosso: colore che nelle varie competizioni internazionali caratterizza le vetture italiane. La notorietà di questo nuovo logo è amplificata dal successo della storica e celeberrima Fiat 508 Balilla del 1932.

1968 à L’anno delle rivoluzioni porta a un cambio di rotta radicale nello stile del logo Fiat. Quattro rombi affiancati e inclinati di 18° ospitano ciascuno al loro interno una delle quattro lettere che compongono la sigla del marchio torinese. La scritta risulta assolutamente minimale, concreta e solida (anche la classica “A” obliqua viene raddrizzata, questo già a partire dal 1955), realizzata in font Universe da un’idea del designer Armin Vogt, dell’agenzia svizzera Reiwald. Tale simbolo verrà utilizzato per oltre 20 anni, cambiando solo il colore di fondo dei rombi, che passò nel 1972 da nero a blu.

1991 à Nuovo cambiamento alle porte: spariscono le lettere e rimangono cinque linee oblique parallele bianche su sfondo blu. In realtà il vero debutto di questo marchio è da far risalire al 1982, sul frontale della Panda, affiancato a quello con i quattro rombi e le lettere. I due loghi vennero utilizzati assieme sul muso delle auto Fiat fino al 1991, anno di debutto della seconda versione della Cinquecento, su cui le cinque barrette comparivano da sole sul frontale. Ormai Fiat era diventata così iconica da potersi permettere di togliere le lettere.

1999 à Ai 100 anni di Fiat cambia nuovo cambiamento. Quale migliore occasione per rimettere mano al design generale? Per il ritocco del logo viene chiamato Maurizio di Robilant, esperto di branding e strategie di sviluppo per le imprese, il quale riprende il vecchio stemma tondo degli anni Trenta, modernizzandone lo stile. Ritorna la scritta su fondo blu con la caratteristica “A” obliqua, lasciata da parte nel 1968.

2006 à Nuovo cambiamento alle porte per FIAT che in questi anni è diventato parte del gruppo internazionale FCA. È ancora Maurizio di Robilant, in collaborazione con il Centro Stile Fiat, a realizzare l’ultimo (e molto probabilmente non definitivo) logo Fiat. Il design del logo in una proiezione verso futuro e innovazione. Per questo viene mantenuta la forma tonda degli anni Venti, ma l’alloro sparisce di nuovo a favore di un bordo cromato freddo e solido. Al centro campeggia la scritta Fiat con la classica “A”, integrata in un fondo rosso rettangolare e verticale che richiama in modo evidente lo stile degli anni Trenta.

I MODELLI PIU’ FAMOSI

Storia di cambiamenti ed evoluzioni dove la staticità del modello originale non è stata mai contemplata. Allora ci viene da chiedere: quali sono stati i modelli che hanno fatto la storia?

1936 Fiat 500 Topolino

Automobile della casa torinese prodotta dal 1936 al 1950. Sicuramente all’apice di questa classifica non possiamo non mettere la “Topolino”. Che tipo di auto è? È un’utilitaria che nasce dalla richiesta da parte di Benito Mussolini al senatore Agnelli di progettare un’auto che fosse alla portata di tutti gli italiani, comoda, per la città e soprattutto con un costo che non andasse oltre le 5 000 lire. Perché la ricordiamo? La topolino non era parte del progetto originale, ma dopo vari mesi di tentativi falliti ed entusiasmo perso i passi presero un’altra direzione da cui ne uscì una copia in dimensioni ridotte della Balilla. Introdusse nel progetto innovazioni che avrebbero risparmiato pesi e costi il radiatore era sopra il motore per risparmiare la pompa dell’acqua, secondo il principio che l’acqua calda va in alto e quella fredda in basso (circolazione a termosifone); il telaio aveva due travi a V dall’anteriore al posteriore; il motore a 4 cilindri aveva valvole laterali. Ulteriori elementi di risparmio nella progettazione del motore furono l’alimentazione della benzina a gravità. Così nasce la nuova “Fiat Topolino” chiamata così sull’onda del successo dell’omonimo personaggio Disney.

1957 Nuova Fiat 500

Alcuni di voi la conoscono, più comunemente, con il nome di “Cinquino”, un’automobile super utilitaria andata in produzione dal 1957 al 1975. Ma la domanda è: da dove nasce l’idea di questo modello? L’idea arriva direttamente da un giovane impiegato tedesco della Fiat Weinsberg che nel 1953 mando dei disegni di una macchina isperata direttamente al modello del Maggiolino della casa automobilistica tedesca. Sebbene gli elementi tecnici erano tutti da rivedere, l’idea estetica ha fatto centro. Una volta scelta la “faccia” bisognava sistemare il motore, per questo vennero allestite e testate unità prototipali a benzina a quattro tempi con due cilindri raffreddati ad aria forzata, in varie configurazioni. La scelta alla fine cadde sul motore longitudinale a due cilindri paralleli.

Il primo luglio 1957 viene presentata in anteprima, il modello ufficiale, al Presidente del Consiglio nei giardini del Viminale. Il nome “Nuova 500” è stato scelto per sottolineare la discendenza con la Topolino.

1983 Fiat Uno

Auto prodotta in Italia dal 1983 fino al 1995 e in molti altri paesi. Possiamo affermare che questo modello ha riscosso grande successo. Perché? È stata tra le otto auto più vendute al mondo con quasi 9 milioni di esemplari commercializzati in due modelli diversi: quello dal 1983 al 1989 e quello dal 1989 al 1995. Insomma, una delle automobili più diffuse e vendute in Italia quella che poi diventerà nota come “Fiat Tipo”.

Il fatto curioso è che questo progetto fu presentato dal marchio Lancia, un progetto che poi verrà lasciato nelle mani di Agnelli. Fiat uno nascerà quindi identico al modello presentato da Lancia come erede della A112. Viene presentata nel 19 gennaio del 1983 a Cape Carneval, in Florida. Un modello di conformazione Berlina che puntava molto sulla versione a cinque porte. A fare il suo successo è stata anche una forte campagna pubblicitaria tanto da essere proclamata auto dell’anno nel 1984.

Auto che hanno fatto la storia e che, anche se siamo andati avanti, anche se la casa di produzione FIAT, volge lo sguardo al futuro, queste macchine sono diventate il volto imprescindibile del marchio. Non si possono dimenticare.

UNO SGUARDO VERSO IL FUTURO

Novità all’orizzonte nel 2014 con la nascita di FCA (Fiat Chrysler Automobiles) azienda italo – statunitense di diritto olandese. Nata dalla fusione di Fiat S.p.A. e la Chrysler Group.

Nel gennaio del 2021 la FCA si va ad unire alla PSA, un gruppo industriale francese a cui appartengono i marchi automobilistici Peugeot, Citroen, DS Automobiles, Opel e V Motors. Una fusione che darà vita a Stellantis.

“16 gennaio 2021: è la data ufficiale di nascita di Stellantis, il nuovo colosso automobilistico frutto della fusione tra i gruppi Fiat Chrysler e PSA. Come da attese, i due costruttori hanno perfezionato l’accordo di fusione annunciato il 18 dicembre del 2019 e successivamente modificato per tener conto dell’impatto economico-finanziario della pandemia di coronavirus”. Questo è quanto viene annunciato all’indomani della data ufficiale su Quattroruote.

COME L’AUTOFFICINA DI SANTO CONTRIBUISCE ALLA ECOSOSTENIBILITA’ DELL’AMBIENTE

Il cambiamento è concreto e noi dell’officina di Di Santo Paolo lo sappiamo bene, proprio per ci siamo specializzati negli Impianti GPL e metano per un ambiente eco- sostenibile. Ad oggi l’auto è indispensabile per affrontare giornate di lavoro e spostamenti necessari, un’auto che purtroppo “Inquina”, per questo per questo optare per un impianto GPL e Metano non solo non ci farà rinunciare ai nostri comfort, ma rispetterà anche l’ambiente. Quali sono i vantaggi? Un risparmio sul carburante. In media, per circa 30.000 km all’anno con un’auto che ha una percorrenza di 8 km/l, spenderesti 6.683 € con un motore a Benzina, 5.426 € con un motore Diesel e 3.256 € con un motore GPL. Ricordiamo anche tutti i modelli di auto a Benzina, se in buone condizioni, sono equipaggiabili con un impianto a metano e a GPL.

Inoltre, grazie al bonus auto. In cosa consiste? “È un bonus per la riparazione e la manutenzione delle auto pari al 50% della spesa complessiva sostenuta, cercando di garantire anche la sicurezza stradale. A questo secondo obiettivo si accosta un terzo che corrisponde ad azioni ecosostenibili. Attraverso questo tipo di manutenzioni si cerca di ridurre anche le emissioni inquinanti attraverso l’incentivo di auto ibride con basse emissioni di CO2”.

IL CAMBIAMENTO VISTO DAGLI OCCHI DELL’AUTOFFICINA

Anche la nostra autofficina guarda al futuro, uno sguardo che ci porta a confrontarci con i cambiamenti e a chiederci:

  • Quali sono le macchine fiat sulle quali si montano più frequentemente impianti GPL?
  • Quali sono quelle che sposano meglio l’impianto GPL e IMPIANTO METANO?
  • Che tipo di bombola è più, comoda ad esempio, per il portabagagli di una Panda?
  • Negli anni che ricordi avete? Racconta un aneddoto su una fiat che ti hanno lasciato?
  • Come vedi la Fiat adesso in termini di strumentazioni, tecnologie e di evoluzione del marchio?

Intervistando Tina Di Santo e Cesare Di Tullio siamo riusciti a rispondere a una serie di curiosità e come sappiamo la “curiosità” fa parte dell’essere umano 😊

D: “Cesare Di Tullio quali sono le auto FIAT sulle quali avete montato e continuate  a montare più impianti GPL E METANO?

R: “Per prima cosa le macchine fiat sulle quali si montano più impianti GPL sono senza dubbio le Panda, le Punto, la grande Punto, e le macchine commerciali come i Doblò.

D: “Tina Di Santo, quali valutazioni sono prioritarie rispetto alla scelta tra un impianto gpl e un impianto a metano”?

R: Per la differenza fra impianti Gpl e metano e quindi la propensione dell’istallazione all’impianto, vengono fatte diverse valutazioni. Fino a qualche anno fa c’era più propensione per l’impianto a metano perché anche se l’impianto costava di più c’era un netto risparmio. Allo stato attuale delle cose questo risparmio si è andato affievolendo facendo salire la propensione verso l’impianto Gpl, anche per il fatto che per il rifornimento, soprattutto se con la macchina in questione si viaggia molto, sulle autostrade ci sono le stazioni di servizio per il Gpl, mentre per il metano il discorso diventa più scomodo in quanto per effettuare il rifornimento bisogna uscire dall’autostrada.

D: “Cesare Di Tullio, per quanto riguarda il tipo di serbatoio che va messo per gli impianti Gpl su quale tipo ricade la scelta”?

R: Per quanto riguarda il tipo di serbatoio che va messo per gli impianti Gpl si opta più spesso per la bombola a ciambella perché si conserva lo spazio del porta bagaglio e quindi inserendo la bombola nel vano ruota di scorta, il resto del bagagliaio rimane vuoto e quindi ad utilizzo del cliente.

D: “Tina Di Santo, che ricordi avete degli anni passati”?

R: Probabilmente questa è una domanda a cui Paolo avrebbe risposto sicuramente meglio. Però si può dire che in anni passati, circa trenta, quarant’anni fa, di impianti sia a metano che Gpl se ne facevano davvero tanti, attualmente, anche per il fatto che le case produttrici dotano già in partenza le vetture di doppia alimentazione, se ne fanno molto meno.

La fiat come tutte le case madri si è evoluta e si sta adattando alle nuove tecnologie per offrire una più vasta gamma di optional per rendere la macchina più bella e più performante gli occhi dell’acquirente, anche se ci sono altri marchi che in questo sono un po’ più avanti. Nonostante questo, si nota che la fiat si sta evolvendo e che soprattutto la fascia dai 20 ai 40 anni vanno cercando sicuramente gli optional di nuova generazione.

E NEL PERIODO DELLA PANDEMIA?

Ecco un’altra domanda che sorge spontanea. Abbiamo parlato di cambiamento, di sguardo verso il futuro e tutto quello a cui adesso riusciamo a pensare è che tutto si è bloccato. Ora tutto è diverso e bisogna fare i conti con un cambiamento e un futuro che ci sta dicendo di fermarci. Ma noi ci fermiamo? Assolutamente no!

La pandemia globale ha messo e sta mettendo a dura prova i settori di tutto il mondo. Come si legge in un articolo di Think With Google:

“ Uno di quelli più colpiti è il settore turistico che, solo in Italia, ha registrato una diminuzione delle presenze del 55% rispetto all’anno precedente e una conseguente importante perdita di ricavi. Con il blocco degli spostamenti, il mercato alberghiero ha dovuto completamente fermarsi nel 2020 da marzo fino a maggio e la ripresa del turismo interno a partire da giugno non è stata sufficiente per recuperare le perdite. Con il Paese diviso in zone in base a diversi livelli di restrizioni, le persone continuano a chiedersi quando saremo di nuovo in grado di viaggiare come prima”.

E se si ferma il turismo, si ferma anche il settore della manutenzione delle auto. Un arresto inevitabile almeno per il settore delle manutenzioni legato al turismo su ruote. Ma si può fare qualcosa?

Certo che sì! Si può sempre fare qualcosa e ancora una volta la risposta è “adattamento al cambiamento”, così come spiega ance Tiziana Iozzi all’interno del suo blog, in un articolo pubblicato il 30 ottobre 2020:

“Se non si cambia costantemente, se non ci si adatta non si sopravvive, in modo particolare nel contesto attuale dove tutto è più difficile e tutto è sempre Work in Progress… Accettare la nuova realtà, ecco cosa può fare l’imprenditrice ora. Interagire con gli altri usando nuove modalità”.

Cosa abbiamo fatto noi per non fermarci? Non abbiamo smesso di andare in contro alle esigenze dei nostri clienti, tenendo sempre in considerazione le esigenze e nuove norme sanitarie.

Abbiamo mantenuto il contatto con i nostri clienti, abbiamo accolto tutte le precauzioni dei vari dpcm susseguitisi e abbiamo continuato a correre. Per i nostri clienti abbiamo scelto gli impianti Landi Renzo. Una soluzione perfetta per tutti quelli che non hanno potuto usufruire dell’ecobonus per la rottamazione.

Quindi – a marzo – abbiamo inserito un nuovo servizio di sanificazione che si è reso necessario, accanto ad altri sistemi proprio per la cura, la prevenzione e la salute.

All’inizio abbiamo utilizzato e proposto il dispositivo fornito dalla Magneti Marelli denominato BACTOBAN.

Ora basta recarsi in via M. Bellisario, 6 per scoprire i vantaggi dei nostri metodi di igienizzazione.

  • Revisioni
  • Manutenzione auto
  • Controllo e tagliandi
  • Autolavaggio e sanificazione
  • Rispetto delle norme sanitarie e di prevenzione alla diffusione pandemica

 

L’autofficina Di Santo Paolo di San Salvo si occupa di tutto questo. Per qualsiasi tipo di dubbio, informazione, prenotazione di appuntamento ed esigenze puoi contattarci allo 0873 343270 oppure allo 0873 344056.

Puoi anche inviarci una mail se hai delle necessità particolari: info@autofficinadisanto.it.

Oppure passare a trovarci! Siamo a San Salvo (Ch) in via Marisa Bellisario, 6.

 

 

 

 

 

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