Sicurezza, mai termine è stata così usato come in questi mesi; insieme a salute pubblica e distanziamento sociale probabilmente sarà inserita tra le parole dell’anno 2020.
Sicurezza nei luoghi pubblici, sicurezza nei posti di lavoro, sicurezza quando si passeggia etc…
E la sicurezza stradale?
Ecco, l’argomento è stato accantonato per diversi mesi a causa della pandemia da Coronavirus che, giustamente, ha evidenziato altre priorità come la salute pubblica e il distanziamento sociale (parole ancora centrali nonostante il Codiv-19 pare in ritirata).
All’inizio dell’anno, in realtà, una delle questioni al centro dell’agenda di governo era la sicurezza stradale con la riforma del Codice della Strada: un tema del quale ci occupammo anche noi con due articoli diversi.
Nel primo articolo mettemmo in evidenza il ruolo del cittadino: “La prima cosa da fare è chiedere ai cittadini, tant’è che l’assemblea del CNEL ha varato una nuova consultazione pubblica per acquisire il parere dei cittadini sul tema della sicurezza stradale e sulla riforma del Codice della Strada, attraverso la compilazione di un questionario online.”
Nel secondo articolo invece ci concentrammo sul ruolo che avrebbero avuto le autofficine come la nostra: “Quanto è importante verificare periodicamente il proprio mezzo per quel che riguarda la capacità di arresto del mezzo quindi la salute dell’impianto frenante? E per quel che riguarda la funzionalità delle dotazioni di sicurezza della struttura, come gli airbag? E lo stato di usura e la pressione degli pneumatici?”.
Ora il discorso è per fortuna ripreso e le ipotesi di riforma attendono di essere approvate il Parlamento: l’iter, infatti, ha avuto già l’ok della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati ed ora si passa al Senato.
Una riforma che prevede alcune novità soprattutto alla luce della pandemia da Codiv-19 che ha messo in luce un nuovo ruolo per la micromobilità come biciclette e monopattini elettrici.
In tal senso infatti, come riporta Sicurauto:
“L’articolo 4 introduce disposizioni in tema di mobilità ciclistica. Tra queste si ricorda la possibilità per gli enti locali, nel rispetto del principio di sicurezza della circolazione, di prevedere, ove ciò sia possibile, la linea di arresto avanzata per i velocipedi o casa avanzata, il doppio senso ciclabile e la circolazione su corsie preferenziali delle biciclette. Si prevede inoltre una più stringente disciplina del sorpasso delle biciclette, con specifiche prescrizioni per il sorpasso effettuato su strade extraurbane.”
Il Post, a sua volta, specifica il concetto di “corsia ciclabile” contenuto del Dl rilancio:
“Una parte longitudinale della carreggiata, posta a destra, delimitata mediante una striscia bianca discontinua, valicabile e ad uso promiscuo, idonea a permettere la circolazione sulle strade urbane dei velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del velocipede. Le corsie previste nel 2000 erano leggermente diverse: non prevedevano la linea discontinua, che permette di affiancare alla corsia un parcheggio, e dovevano essere ampie almeno 1,5 metri, cosa che impediva la loro realizzazione nelle strade più strette.”
Per quel che concerne i monopattini, skate, etc… “Accesso in città dei veicoli di micromobilità elettrica come ad esempio: monopattini, skate e hoverboard; anche le moto elettriche potranno circolare liberamente in autostrada. La durata del foglio rosa viene estesa a 12 mesi ed i maggiorenni avranno la possibilità circolare con i ciclomotori 125 cc (11Kw) sulle tangenziali e sulle autostrade. Abolito il bollo veicoli storici. Multe e decurtazione di 2 punti della patente per chi parcheggia o sosta negli spazi di ricarica dei veicoli elettrici.” (italiamagazineonline)
E per il resto, quali sono le novità della riforma?
Tante e diverse, con norme che prevedono sanzioni più dure per chi vìola il Codice.
Partiamo dalle multe? Sicuri?
Va bene, ecco a cosa ci riferiamo.
Innanzitutto, per il vizio più brutto che abbiamo (ammettiamolo!) quello di parlare al cellulare mentre si guida. In questo caso, alla multa fino a 1.700 euro, va aggiunta:
- sospensione della patente da 7 a 30 giorni mentre aumenta da 1 a 3 mesi in caso di recidiva, ossia se la seconda violazione avviene durante i due anni successivi alla prima multa.
- La multa passa da un minimo di 161 euro a 422 euro e da un massimo di 467 euro a 1.697 euro, con la sospensione della patente di guida da 7 giorni a due mesi.
- Alla seconda violazione nel corso di un biennio, scatta una multa da 644 a 2.588 euro e al raddoppio della decurtazione dei punti della patente, da 5 a 10 con sequestro dello smartphone in caso di incedenti dovuti a messaggini o telefonate.
A questo va aggiunta la sanzione nel caso in cui il passeggero non indossi la cintura di sicurezza o il casco se si va in moto e la multa riguarda sia il conducente che il passeggero!
Hai preso da poco la patente? Anche perché la sicurezza è la parola d’ordine. Leggi un po’…
- Per i primi 3 anni dal conseguimento della patente di categoria A2, A, B1 e B, non è permesso superare i:
- 100 km/h in autostrada;
- 90 km/h nelle strade extraurbane principali.
- Inoltre, ai titolari di patente di guida di categoria B, il primo anno dal rilascio non è consentita la guida di autoveicoli aventi una potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55 kW/t.
Forse una bella notizia c’è: la riforma del Codice della Strada prevede l’abolizione dell’obbligo di presentare patente e libretto durante un controllo.
Perché? Perché tutto verrà verificato in via telematica!
Quindi, attenzione ad essere sempre in regola con il pagamento delle assicurazioni e i tempi delle revisioni.
A proposito, tu quando devi fare la revisione?
E’ il momento di cambiare le gomme termiche?
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