Come sarebbe il mondo se il suo colore fosse il verde?
Verde come gli alberi, come i prati e i giardini ricolmi di fiori e colori.
Bella come immagine, vero?
Diciamo che l’idea (e non solo) di avvicinarsi sempre di più a questo coloro è in stato avanzato al punto da trasformare in molti casi ormai, la teoria in pratica.
Come si chiama questo processo? Economia circolare termine che, secondo la definizione della Ellen MacArthur Foundation, è intesa come “un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.”
Concetto che può essere applicata in mondi settori merceologici e, oggi, parliamo di quello che il nostro mondo: cioè come l’economia circolare si può mettere in macchina.
Siamo andati alla ricerca di notizie e informazioni su come ciò possa essere possibile e, piacevolmente sorpresi, abbiamo trovato tante belle cose da raccontarti.
Il primo di cui ti parliamo è il nuovo progetto di Ecotyre (il Consorzio che si occupa della gestione degli pneumatici fuori uso), chiamato Gomma a Gomma.
Da Gomma a Gomma infatti è il progetto, primo in Italia per numero di soci (quasi 800) e secondo per quantitativi di PFU gestiti (oltre 44 milioni di kg nel 2018) che, insieme a importanti partner tecnici, ha contribuito a realizzare il primo nuovo pneumatico verde.
EcoTyre, infatti, ha realizzato e testato sulle strade nuovi pneumatici con, all’interno, un’innovativa mescola derivante da gomma triturata di pneumatici fuori uso.
Pneumatici che, ovviamente, sono stati oggetto anche di test operativi su strada volti a verificare pressione, consumo battistrada, stato generale dello pneumatico, in modalità comparativa rispetto alle gomme tradizionali.
I risultati? Soprendenti: aver percorso oltre 1.500.000 km, (aprile 2018-aprile 2019) nelle normali condizioni di utilizzo e circolazione su strada, gli pneumatici test montati su 20 camion hanno mostrato caratteristiche di durata e resistenza analoghe, e in alcuni casi migliori, a quelli convenzionali.
I camion hanno montato, da un lato dell’asse trazione, gomme tradizionali e sull’altro pneumatici test contenenti gomma riciclata.
Gli pneumatici sono stati testati, quindi, a parità di carico, asfalto e km percorsi e, soprattutto, effettuando trasporti alla massima portata utile, quindi in condizioni di grande stress.
Un progetto altamente innovativo che il consorzio non ha intenzione di fermarsi qui: EcoTyre e i suoi partner hanno deciso infatti di estendere il test ad almeno 100 veicoli della flotta di raccolta PFU con “pneumatici verdi” e di lanciare il progetto da Gomma a Gomma 2.0 che comprende:
- un ulteriore aumento percentuale della gomma riciclata all’interno della mescola;
- l’ampliamento del progetto ad altre tipologie di pneumatici;
- l’equipaggiamento di almeno mille veicoli entro i prossimi 36 mesi.
Un’altra bellissima realtà italiana si chiama Ecopneus, una “società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero dei Pneumatici Fuori Uso (PFU), costituita dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia (Bridgestone, Continental, Goodyear-Dunlop, Marangoni, Michelin e Pirelli).”
Con loro abbiamo dato nome e spiegazione a PFU cioè lo Pneumatico Fuori Uso; in effetti qualcuno potrebbe chiedersi: ma dove vanno a finire le gomme delle nostre macchine?
Quando uno pneumatico non ha più le caratteristiche indispensabili per una prestazione sicura diventa dunque un rifiuto e come tale va riciclato (per ottenere nuovi materiali come gomma, acciaio e fibre tessili) e recuperato (come energia in impianti ad hoc, principalmente cementifici) in appositi impianti.
A sua volta, il processo di riciclo del PFU prevede 4 passaggi:
- Stoccaggio: dopo essere stati tolti dal veicolo, vengono portati in strutture per essere pesati, controllati e stoccati; infine dirottati alle aziende di trattamento;
- Prima Frantumazione: il PFU viene frammentato in pezzetti da 5 a 40 cm chiamati “ciabatte”. Qui la strada è doppia: portate al recupero energetico oppure continuare il processo di frantumazione;
- Seconda Frantumazione: dalla “ciabatta” si realizzano parti più piccole fino al punto da poter separare acciaio, gomme e fibre tessili;
- Recupero Materiali: il prodotto finito è un materiale di varie dimensioni e tipologie a seconda delle destinazioni d’uso:
- Cippato di gomma
- Granulato di gomma
- Polverino di gomma,
- Tessile,
- Acciaio.
Interessante, vero? E anche i numeri del recupero lo sono: secondo gli ultimi dati, ogni anno in Europa si accumulano in media 3.868.000 tonnellate di pneumatici usati, di cui il 92,5% viene trattato in maniera ecocompatibile tramite operazioni di reimpiego, di riciclo e altre forme di recupero.
Questi dati emergono da un’elaborazione di Airp (l’Associazione italiana ricostruttori pneumatici) sulla base di uno studio di Etrma (l’associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli in gomma). Del totale delle tonnellate di pneumatici usati generati in Europa, soltanto il 7,8% è avviato ad operazioni di smaltimento in discarica.
La parte rimanente viene invece recuperata ed è così suddivisa:
- il 46,3% è sottoposto a recupero di materiali,
- il 28,4% è recuperato per produrre energia,
- il 17,5% riguarda pneumatici usati idonei al riutilizzo o alla ricostruzione che sono stati reimmessi sul mercato interno o esportati, principalmente per gli stessi fini.
Ma quanto ci piace il concetto di riuso, creare qualcosa di unico da un oggetto già esistente?
Quanto può essere belle viaggiare in sicurezza con pneumatici che rispettano l’ambiente?
Tutto questo non è più un sogno ma una bellissima realtà!
Così come è realtà il nostro lavoro per darti una vettura sempre al meglio delle prestazioni e nel rispetto della legge.
In che senso? Per esempio dai la tua auto avrà la firma digitale così come dispone l’ACI:
“Si informa che la Direzione Generale per la Motorizzazione del Dipartimento Trasporti e ACI hanno adottato la Firma Elettronica Avanzata Grafometrica (FEA) per la sottoscrizione dei documenti digitali in ambito di pratiche auto, in vista dell’entrata in vigore del Documento Unico del veicolo previsto dal D.Lgs. n.98/2017”.
Oppure le ultime novità in materia di revisioni:
“Dal 20 maggio prossimo sarà introdotto un certificato di revisione che verrà rilasciato dai centri autorizzati e dalle officine dopo il controllo tecnico del veicolo.”
Queste e altre mille sono le ragioni per le quali ti invitiamo nella nostra autofficina a San Salvo in via Marisa Bellisario, 6. Ti aspettiamo!