“Quando si sceglie un impianto GPL o a metano la vita ha una serie di vantaggi:
- Si risparmia perché si abbattono i costi del carburante
- Si contribuisce a una più #greeneconomy
- Non sono interessate dal blocco del traffico perché le targhe alterne non sono un problema
- Si ha una vettura ecologica
- In tema di sicurezza, sia per il GPL che per il Metano sono in vigore norme europee molto severe”
Chi ci conosce – sul territorio di San Salvo – sa che lavoriamo con professionalità da oltre 50 anni, e che garantiamo l’efficienza con gli impianti Landi Renzo.
Tutto questo lo garantiamo, ma oltre alle nostre garanzie, come tutte le officine che montano impianti a gas, siamo sottoposte a controlli di qualità e alla legislazione in merito alla revisione delle bombole del metano in fibra di carbonio o altro materiale composito.
Come ben sanno i proprietari delle auto che ne sono equipaggiate, ci si prepara ad una svolta decisiva su questo fronte.
Federmetano da anni cerca di dare una regolamentazione che può essere utile a chi sceglie gli impianti a gas ma anche a chi gli impianti li installa, come le autofficine.
Ne abbiamo parlato in un recente articolo:
Un “intervento” che l’Autofficina Di Santo offre da sempre ai clienti e a tutti coloro che arrivano a San Salvo e passano dalla nostra autofficina.
I vantaggi?
Numerosi.
- Per l’ambiente è una scelta eco-sostenibile.
- Per il portafoglio è un risparmio: l’aria si svuota di emissioni tossiche e le “tasche” restano piene di soldini.
- Per le autofficine è un sistema facile da inserire ed integrare sulle autovetture poiché sono sempre più richiesti e quindi aumenta la specializzazione del nostro team.
- Il basso impatto ambientale. Rispettare l’ambiente in cui si vive è per noi sinonimo di senso di appartenenza al territorio.
- Per essere in sintonia con le statistiche del rapporto Ecogas, sempre più italiani scelgono di aggiungere alle loro auto gli impianti GPL.
Può essere un buon motivo per far cambiare vita alla propria macchina e un’ottima soluzione per rispettare l’ambiente e aumentare la capacità di risparmio?
Sì, ma le regolamentazioni vanno conosciute ed approfondite.
Le novità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti vedono coinvolte le officine autorizzate indipendenti qualificate per l’allestimento di veicoli a metano e per chi ha già un’auto a metano o sarebbe interessato a comprarla. Ma cosa preoccupa gli utenti e le autofficine?
La revisione delle bombole in carbonio.
“In molti casi questi serbatoi hanno avuto problemi di collaudo fin dall’inizio. Nel 2014 infatti, si eseguivano le operazioni di collaudi delle bombole come in Italia si fa da oltre 30 anni: si smontavano, si portavano ai centri di collaudo e si rimontavano. Allorché, essendo una movimentazione di bombole molto particolari realizzate con materiali diversi dall’acciaio classico, i Gruppi tedeschi (in primis Mercedes Benz) hanno redatto delle schede tecniche che vietavano assolutamente lo smontaggio della valvola, perché la sua struttura è l’unica parte metallica che c’è in un serbatoio in composito ed è collegata ad una filettatura metallica inserita nel serbatoio. Lo smontaggio della valvola, secondo i Costruttori, avrebbe potuto sollecitare l’accoppiamento filettatura-bombola e creare problemi. Quindi, sulla scorta di questo e insieme alla VDA (l’associazione dei Costruttori di auto tedeschi, principalmente VW, MB e Opel), hanno chiesto al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture di trovare una soluzione diversa da quella classica per la revisione delle bombole in acciaio e questo incontro ha successivamente prodotto la circolare del 27 marzo del 2015.
Ma, anche la nuova circolare non è stata esaustiva:
- mentre il collaudo delle bombole di acciaio è previsto ogni 4 anni, questa nuova circolare dispone la prima revisione dopo 4 anni e successivamente ogni 2 anni senza un ben precisato motivo da parte del Ministero.
- questa circolare ha previsto un controllo esclusivamente visivo, sempre da parte di un funzionario della Motorizzazione civile come vuole il protocollo classico, ma senza smontarle dall’auto.
- il funzionario può chiedere anche lo smontaggio di qualche componente o del pacco bombole per visionarlo meglio.
- Proponeva anche l’elenco delle officine autorizzate della Rete tecnica ufficiale, ma questo elenco è stato completamente disatteso.
Ad oggi, quali sono le misure allo studio per sbloccare le revisioni delle bombole in carbonio?
Fino ad oggi la procedura ufficiale è prescritta dalla circolare del 27 marzo 2015.
Tutte le criticità sulla revisione delle bombole in composito segnalate dai consumatori per cercare una soluzione con il Ministero e le Case costruttrici sono al vaglio. Dopo un anno di dialoghi, visto che il test condotto affidando la revisione delle bombole alle sole officine della Rete tecnica delle Case auto non ha dato i risultati sperati, si intravede un’apertura anche alle officine private specializzate nell’allestimento di auto a metano. Visto che lo prevede in prima battuta anche la direttiva europea 461/2010 sulla concorrenza nell’ambito dell’autoriparazione e anche la stessa circolare del marzo 2015.
Ad oggi quali vantaggi porterà la “liberalizzazione” delle revisioni delle bombole in composito?
L’apertura alle officine private indipendenti avrà un riscontro molto forte sia per la praticità, perché il consumatore potrà rivolgersi a più professionisti (senza andare a cercarsi l’officina autorizzata della Casa auto disponibile a fare l’operazione come accade ora), sia dal punto di vista dei minori costi che si avrebbero con una maggiore concorrenza. L’intento di Federmetano è anche quello di coinvolgere i distributori di carburante: potrebbero raccogliere le prenotazioni per le officine e migliorare così l’operatività dei funzionari della Motorizzazione che escono per più auto alla volta.
In cosa consiste l’attuale ispezione per la revisione delle bombole in composito?
Come previsto dal regolamento ECE ONU R110, il regolamento internazionale madre per la revisione delle bombole in metano montate sulle auto di serie, si effettua una serie di verifiche, se l’auto ha subito un incidente, un incendio o semplicemente se durante il normale uso dell’auto le fasce metalliche di ritenzione della bombola possano aver danneggiato in qualche modo la struttura intaccando il materiale composito. Nel caso specifico viene fatta una serie di controlli come prescrive il manuale del Costruttore dell’auto sulla dimensione, l’espansione, la presenza di fibre delaminate, ecc..
Con le officine indipendenti si stabilirà una procedura standard?
Quanto alla procedura che le officine indipendenti dovranno seguire è ancora un punto in corso di definizione, anche se la direzione comune intrapresa sembrerebbe quella favorevole allo smontaggio. Al di là della procedura ufficiale, bisogna sempre entrare nel merito della responsabilità oggettiva del funzionario della Motorizzazione che approva la revisione delle bombole. È anche vero che così com’è stata studiata, la revisione delle bombole in composito, anche se smontate dall’auto, non comporta trascinamenti, spostamenti o colpi subiti dalle bombole (come quelle di acciaio che vanno avanti e indietro tra le officine e l’ente Gestione Fondo Bombole Metano, per cui si vedono nella loro integrità di quel momento. Quindi è comprensibile che un ispettore della Motorizzazione che ha sulle spalle una certa responsabilità ci voglia vedere bene, chiedendo all’autoriparatore di smontare il pacco bombole dall’auto, piuttosto che firmare la revisione ad occhi chiusi.
La nuova circolare e le prossime tappe
Federmetano ci rilasciato un commento a caldo sulla circolare diramata dal Ministero sull’apertura alle officine private che potranno effettuare la revisione delle bombole di metano in composito parallelamente alle officine della Rete di assitenza dei Costruttori di auto:
Dopo oltre un anno di intensa collaborazione con il Ministero dei Trasporti e grazie all’attenzione ad un argomento che molti hanno ignorato, Federmetano ha ottenuto l’apertura all’attività di “Riqualificazione periodica dei serbatoi CNG-4” anche per le officine “private” indipendenti di settore. Questo obiettivo è indispensabile affinché i “metanautisti” nostri clienti possano ottenere un maggior servizio, alle migliori condizioni economiche e sull’intero territorio nazionale.
Quindi in sintesi:
Dopo un inizio in sordina e qualche perplessità riguardo le procedure da seguire, la riqualificazione dei serbatoi CNG4 ha preso forma nel 2015. Esaurita la “prima fase” in cui l’unico interlocutore era la rete assistenziale delle case automobilistiche, il ministero dei trasporti, con la circolare 26752 del 30/11/16, ha di fatto “aperto” il mercato agli installatori certificati.
In base ad essa, a maggio anche la nostra officina sarà sottoposta a visita ispettiva da parte della Motorizzazione della Provincia di Chieti, in qualità di “officina installatrice di impianti di alimentazione con combustibili gassosi a pressione”, per essere abilitata a svolgere i collaudi in sede delle bombole in carbonio e loro riqualificazione.
Ma come sono le nuove bombole al carbonio? E perché si usano?
Le bombole di ultima generazione CNG4 sono costituite da un corpo in polietilene avvolto nella fibra di carbonio per una maggiore resistenza alla pressione e, infine, rivestita in fibra di vetro.
I vantaggi sono:
- Minor Peso: rispetto alle bombole in acciaio arrivano a pesare anche un 30% in meno;
- Minor consumo: riducendo i pesi si riducono i consumi della vettura;
- Resistenza alla corrosione: in quanto non hanno parti in metallo;
- Minor manutenzione: secondo la normativa ECE ONU110 le bombole in composito hanno durata ventennale e non necessitano di sostituzione
Vieni a trovarci per scoprire di più! Siamo a San Salvo in via Marisa Bellisario.
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